Le Cervelliere
Marco Lavighe
<<Cominciarono a richiedermi le cervelliere due anni fa, signore, dopo quel fattaccio di Mestre. Fu un boom. Prima di allora zero, ne avevo vendute. Zero, mi creda, stavo per far chiudere la produzione. Adesso le fabbricano addirittura in Cina, si figuri. Un successo>>
<<In Cina? Concorrente pericolosa>>
<<No, nessuna concorrenza. Stranamente, i cinesi in questa occasione sono stati … come dire … poco globali: le loro cervelliere vestono solo crani cinesi. Da non credere! Un cittadino europeo (per tacere di un americano) non riuscirebbe mai ad infilarsi in testa un prodotto simile. Forse un bambino, ecco. Ma affiderebbe lei il futuro del suo pupillo a un loro prodotto? Son di gomma, s’intende. Le mie invece, di metallo. Senta qua!>>
<<Molto resistente>>
<<Ci si andava in guerra, un tempo, con questi aggeggi>>
<<Sono curioso. Quando le è venuta l’idea? Insomma, come ha capito che all’umanità sarebbero servite proprio le cervelliere per sopravvivere?>>
<<Ah Ah. Non l’intera umanità, signore, ne ha bisogno. Mi perdoni la chiosa, ma sono quelli come noi (sa: società affluente, progresso, tecnologia) ad averne urgenza. Non fraintenda, mi piacerebbe moltissimo. (Se solo penso al fatturato) >>
<<Giusto. Ma quanto all’idea, cosa può dirmi? Non credo che in luogo di una mela, a lei sul capo sia caduta una cervelliera>>
<<Diciamo che mi sono guardato attorno>>
<<E cosa ha visto?>>
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